Non c’è un momento sprecato nella vita se viene speso in sella. (Winston Churchill) – I cavalli ci prestano le ali che ci mancano.

L’Olandese a Sangue Caldo è una razza equina moderna di origini olandesi utilizzata per sport da competizione quali dressage e salto, iscritto all’associazione KWPN (“Koenigin Warmbloed Paard of Netherland”, ossia reale sangue caldo olandese).
Caratteristiche principali
Utilizzo
Il KWPN è allevato specificamente per eccellere nelle competizioni equestri. È particolarmente noto e apprezzato nelle seguenti discipline:
La selezione rigorosa e l’impiego di linee di sangue di alta qualità hanno reso l’Olandese a sangue caldo una delle razze di cavalli sportivi di maggior successo al mondo.
L’equitazione è una delle attività più antiche a cui si è dedicato l’essere umano. Il primo manuale a noi pervenuto, La cura e l’alimentazione del cavallo da carro, fu redatto da Kikkuli, maestro di cavalli di origine mitannica, nell’anno 1.350 a.C.. Invece, il più antico e più noto manuale in cui è trattato anche il modo di montare a cavallo è Sull’equitazione di Senofonte.
Nella storia greca e romana chi sapeva montare acquistava un “valore aggiunto” nelle società. Da allora in poi il titolo di cavaliere divenne espressione di nobiltà, ma anche, per contro, nei secoli successivi, i nobili furono costretti ad imparare l’arte di montare per partecipare alla vita politica e militare (vedi, ad esempio, generale L’Hotte, Caprilli).
L’approfondimento tecnico dell’arte di montare a cavallo fu sempre appannaggio della Cavalleria e per questo motivo chi ha scritto libri di tecnica equestre (Grisone, Fiaschi, Pignatelli, Mazzuchelli, Caprilli, ecc.) è spesso collegato all’ambiente militare. Non vi è altra attività umana su cui, nel corso dei secoli, siano stati scritti tanti testi di approfondimento. Ma il rapporto che si stabilì nei secoli tra umani e cavalli, si modificò gradualmente nell’ultimo periodo storico, da quando cioè il motore a scoppio trasformò il modo di viaggiare e di fare la guerra. Dal Novecento in poi, l’equitazione perse la propria importanza utilitaristica e si trasformò in attività prevalentemente ludico-sportiva. Nell’Italia della prima metà del Novecento, si segnalò l’opera del conte Paolo Orsi Mangelli, con la sua celeberrima scuderia.
Il salto a ostacoli nasce nella metà del 1700; nato durante le battute di caccia, dove vi erano molti ostacoli, quindi questa disciplina era considerata molto utile e si diffuse in parecchie scuderie. Il primo concorso si svolse a Parigi nel 1900, lo stesso anno in cui viene incluso nel programma olimpico. Fino metà anni ’40 però questi concorsi erano riservati solo ai militari, ma poi a partire dal primo campionato mondiale la Fédération équestre internationale non ne è diventata organizzatrice.
Il salto ostacoli è un termine che identifica una disciplina dell’equitazione, la quale vede impegnato il binomio umano-cavallo, nell’interpretazione e risoluzione di un percorso ad ostacoli. Nell’accezione comune, si parla di concorso ippico.
L’altezza degli ostacoli, la difficoltà del percorso e il numero di ostacoli da superare dipende dalla categoria alla quale si partecipa e dalla preparazione atletica di cavallo e cavaliere. L’altezza degli ostacoli varia dai 40 cm a 160 cm (e possono superare i 2 metri nelle gare di potenza) con categorie intermedie di 60, 70, 80, 90, 100, 105 (categoria riservata ai pony), 110, 115, 120, 125, 130, 135, 140, 145, 150, 160 (il gran premio è la categoria di salto di maggiore difficoltà tecnica, dotata del montepremi più alto della giornata e non è sempre e necessariamente la categoria più alta del concorso). Il numero di ostacoli varia da 8 a 13 (per i pony che fanno le 40 gli ostacoli sono solo 8) con eventuali combinazioni di più ostacoli dette gabbie.
Il termine equitazione indica la monta del cavallo da parte dell’essere umano. Presenta diverse discipline agonistiche, alcune delle quali rientrano nel programma olimpico; può essere praticata sia singolarmente che in gare organizzate per squadre, in strutture coperte, in maneggi all’aperto, in ippodromi (è il caso dell’ippica) o in campagna a seconda della disciplina.
Storia
La storia dell’equitazione inizia con l’addomesticamento dei cavalli, avvenuto circa 5.500 anni fa nel Kazakistan, inizialmente per cibo e latte. Divenne poi cruciale per il trasporto e il combattimento, con culture come gli Egizi che usarono carri da guerra nel 1600 a.C. Nel Medioevo e Rinascimento, l’equitazione si sviluppò in un’arte e disciplina sportiva, soprattutto con la nascita delle accademie equestri in Italia.
Origini e primi sviluppi
Equitazione come arte e sport
Evoluzione del concetto di equitazione
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